sabato 10 novembre 2012

Bovalino (RC) II°incontro territoriale CCSVI e Sclerosi multipla.mpg


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1 commento:

Mostra d'autunno ha detto...

L' intervento di angioplastica dilatativa (PTA) - Il trattamento di Liberazione

Sotto controllo angiografico standard, i radiologi interventisti fanno uso di “palloncini” per aprire il blocco delle vene; Zamboni chiese il prezioso aiuto del chirurgo vascolare Dott. Roberto Galeotti, anch' egli dell'Università di Ferrara (Ospedale S. Anna). Fu così che nel 2007, il team iniziava uno studio in cui sono stati trattati 65 pazienti con sclerosi multipla, per vedere se la chirurgia endovascolare sarebbe stata in grado di ripristinare il flusso e ridurre i sintomi della sclerosi multipla.

Lo studio dettagliato con i risultati è stato pubblicato nel Journal of Vascular Surgery il 24 novembre 2009, ma i risultati preliminari, pubblicati nelle più importanti riviste scientifiche, già evidenziavano come nei pazienti si è avuta una diminuzione del numero di nuove ricadute, una forte riduzione del numero di nuove lesioni cerebrali da sclerosi multipla, e un miglioramento della qualità della vita. Si è visto inoltre che i sintomi della sclerosi multipla ritornano nei pazienti in cui si è ripresentato il restringimento.

Poiché l' intervento chirurgico libera il flusso di sangue, l’ equipe ha deciso di denominare la procedura "trattamento di liberazione". L'opinione di Zamboni è pertanto quella per cui, quanto prima ai pazienti viene diagnosticata e trattata la CCSVI, tanto maggiori saranno le funzionalità che si manterranno, e tanto minore sarà il danno causato dal flusso anomalo di sangue.

"Perché - sostiene Zamboni - la sclerosi multipla è una malattia progressiva che colpisce sopratutto i giovani, e se perdiamo tempo, questi peggioreranno senza possibilità di tornare indietro. Questo è molto pesante per me".

Zamboni ha anche studiato la CCSVI con un team di scienziati della prestigiosa Università di Buffalo dello stato di New York, il cui ateneo vanta ben 3 premi Nobel, il tutto in collaborazione con il Dr. Robert Zivadinov. Tale studio ha preso in esame 16 pazienti con sclerosi multipla, di cui otto provenienti dagli Stati Uniti e otto dall’ Italia. A tutti i malati sono stati trovati i tipici blocchi delle vene della CCSVI, così come descritto da Zamboni, e alla fine tutti hanno subito il trattamento di Liberazione.

Il Dott. Zamboni sottolinea che il trattamento non rende le persone in sedia a rotelle in grado di camminare di nuovo, piuttosto è in grado di bloccare lo sviluppo di ulteriori attacchi di sclerosi multipla, migliora la circolazione e riduce la stanchezza debilitante, che è una caratteristica tipica della sclerosi multipla.

http://blog.libero.it/myccsvism/8707259.html