mercoledì 1 giugno 2011

L'ACCESO MONDO PITTORICO DI MIA


L'ACCESO MONDO PITTORICO DI MIA




Maria Maddalena Cicciù in arte Mia, artista molto versatile, sa ben avvalersi dell’esperienza e degli insegnamenti acquisiti nel frequentare lo studio del suo Maestro, l’indimenticabile pittore fantafisico calabrese Cristoforo Taglieri (Crista), scomparso alcuni anni fa, che oltre ad insegnarle le varie tecniche ne ha stimolato la personale sensibilità per il colore spronandola anche ad una continua ricerca filosofica e spirituale. Infatti Mia è un’artista che sa cogliere “l’animus” più intimo delle cose e ne trasmette l’essenza. La sua pittura è aperta sia su ampie distese dell’anima, immaginate, sognate, arricchite dalla luminosità mediterranea, piena di calore e di sole, sia sul mare della sua terra, la Calabria, dalle tonalità ammalianti sempre in continuo movimento. Ma anche i pesci sui fondali marini o altre specie del mondo animale attraggono la sua creatività e diventano espressione e metafora della vita, un racconto colorato di grande suggestione. In ogni opera si coglie una sensitiva bellezza ed un profondo “afflatus dei” e si percepisce la dissonanza tra la realtà che la circonda e quella forza che solo un’anima che vibra di emozioni e sensazioni possiede. Nei paesaggi, i colori strutturano l’equilibrio di una tavolozza affinata, personale, cromaticamente completa, calda, vibrante che ingloba nel diario della memoria gli elementi formali e crea il risultato di una dinamica visiva che spazia fin dove l’orizzonte diventa infinito e rende l’atmosfera senza tempo, sospesa nel sogno verso i confini della mente, nell’immensità dove annega ogni pensiero. Sono tele emotivamente intense, poetiche, nelle quali si avverte quanto sia vitale l’amore per la bellezza della natura, per la vita, per l’arte di questa artista gentile, preparata, all’apparenza fragile e così forte da trovare nella passione artistica una fonte sempre nuova di energia e di speranza. In una recente mostra personale le opere di Mia, una festa di colori, mi hanno riportato alla mente alcuni versi del poeta calabrese Antonio De Marco: “E’ la visione … che mi fa dipingere, /diamante solitario / che accende e fa vibrare i miei colori /anche se cala il sole della sera/!/ Per me sei l’alba / prendo la luce agli occhi tuoi / … e la mia tavolozza … è sempre d’oro”.


Mara Ferloni

Roma, agosto 2009
donne oggetto 2006   

Paesaggio fantafisico " grazie maestro"

Paesaggio puro Fantafisico

De Andre'



Ricordi

Domus Fantafisica con barca

Flora Fantafisica


Domus Fantafisica

Prigionia

Estensione in verticale
















http://marilenacicciu.artelista.com/en/http://www.ilpontino.it/nuovo/articoli/pomezia/premio_venere_00015964.php

venerdì 4 gennaio 2008

I COLORI DELL'INFANZIA

I COLORI DELL’INFANZIA

Marilena Cicciù, in arte si fa chiamare Mia, in eufonia con la visione della vita che sapeva dare Mia Martini.
Nasce il 19, giugno 1963 a Reggio Calabria, Nel 1996 entra a far parte del Grifo Centro Calabrese d’Arte e Cultura sezione Arti Figurative “Nunzio Bava” della sua amata città. Con serietà ed impegno percorre il cammino della formazione cercando, studiando, penetrando con spirito critico e riflessivo, nei valori portanti dell’arte, cercando di maturare una sua identità pittorica. Diplomata al Liceo Artistico “Mattia Preti” di R:C, ottiene anche il grado Accademico di Magistero in Scienze Religiose presso l’Istituto Superiore Teologico dell’Italia Meridionale di Reggio Calabria discutendo la tesi che ha come titolo:“ La Teologia della Bellezza e l’Arte Sacra”, oggi depositata presso la Biblioteca arcivescovile della città. Volontaria presso la Lega Contro i Tumori di Rc matura, con la sua partecipazione alla sofferenza dei malati terminali, l’idea che “ nessuno come chi soffre, assomiglia a Cristo, medico delle anime e dei corpi. Nessun volto, come quello del sofferente ha i tratti del volto di Cristo”. Per Marilena la vita non è altro che “ Amore della Bellezza” Filocalia in cui il culto del Bene si trasforma in irradiazione del Bello. La Bellezza dice Trasfigurazione dell’uomo ad immagine e somiglianza di Dio. “ il cuore dell’uomo del suo tempo e come un grido e perché, no! Di preghiera di colui che ha dimenticato le preghiere. Nelle sue prime opere “il suo grido forte e silenzioso è condizionato da una sua condizione psicologica , viene poi ad essere trasformato in armonia del colore, le sue pennellate corpose e materiche dove per Marilena erano Incanto, oggi non lo sono più perché Mia cerca di trovare con le sue pennellato la Bellezza del creato. Bello è colui che con la sua vita irradia la presenza del Vivente tra gli uomini, la rende visibile e palpabile mediante le forme della sua esperienza. “ L’Arte, quindi è rivelatrice della persona dell’artista, prima che l’opera si riveli allo spettatore”. Allieva, del maestro della Fantafisica, Taglieri in arte Crista, professionista affermato nel campo dell’arte internazionale, dove apprende molto il colore e la sua evoluzione,da poco scomparso, cerca di portare avanti il suo concetto “ la fede porta ad essere artisti non del proprio io, ma di Dio”.http://www.webalice.it/m.cicciu/CURRICULUM_VITAE.html