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Analizzando da vicino il mercato dell’arte lo trovo
asfittico, strozzato direi quasi ghettizzato ed a volte anche manipolato da
pochi per pochi che parlano sempre e solo tra loro e con un linguaggio lontano
dal vero pubblico che ama l’arte ormai ridotto a solo spettatore. Linguaggio
spesso dettato solo dai critici che vantano la pretesa di capire ed esser solo
loro i depositari delle segrete chiavi espressive con cui l’artista dialoga con
il mondo. Trovo tutto aberrante e falsato in quanto credo che la storia insegna
che PRIMA è la sensibilità dell’artista che spingendosi oltre i confini del
presente, percepisce e poi c’illustra i nuovi orizzonti espressivi, quindi,
solo poi DOPO, il critico capace ne coglie il messaggio ed il suo perché
divulgandolo dandone la collocazione epocale. Ecco quindi che le gallerie oggi
si trovano a rincorrere le mode dettate dalla critica dimenticando, a volte,
chi crea l’opera che viene valorizzato solo se interprete del messaggio voluto
dal critico. Le gallerie devono riprendere il loro ruolo tradizionale di
fautori del mercato valorizzando e promuovendo artisti che poi il pubblico
giudicherà decretandone il successo sul mercato. Oggi invece i mercanti, con un
gioco al massacro al ribasso, sono costretti a ridurre anche un’opera d’arte a
semplice oggetto d’arredamento a prezzi irrisori per l’artista mentre le
gallerie investono forti somme su avanguardie spesso incomprensibili ai più e
che solo pochi ricchi magari solo per snobismo comprano a prezzi allucinanti.
Il nostro paese, da sempre ricco di fermenti artistici, ci offre una platea
enorme di artisti capaci di cogliere e trasmettere il messaggio che la nostra
epoca genera. È a questa platea che la galleria D.E.G.A.S. di Cristina
Casavecchia si rivolge e dalla quale estrapola e propone artisti che creano
opere significative ed innovative, interpreti del presente e precursori
dell’immediato futuro. Tra questi la galleria propone, il 17/1/2009 con una
mostra personale Marilena Cicciù in arte “ MIA” , un’artista calabrese che, con
coraggio e vera passione, ci offre opere particolari che, rifacendosi al solo e
puro linguaggio del colore spesso liberato dalle limitazioni del soggetto, ce
ne offre una sua evoluzione con opere “ FANTAFISICHE” . Ricerca evolutiva di un
equilibrio emotivo razionale tra il reale finito e l’immaginario infinito,
superando e trasformando un momento oggettivo in una condizione soggettiva
imprimendola in un’opera che, in chiave liberatoria del solo colore, diventa
pura emozione per l’artista impegnato e l’osservatore coinvolto.— Scrive N.
Micalizzi in “ IPOTESI DI UN LINGUAGGIO” : La novità di tale linguaggio diverso
dal surrealismo, del quale non condivide il dogmatismo irrazionalistico,
diverso anche dalla metafisica, del quale non accetta lo stato di “sospensione
mentale”, lontano altresì dagli atteggiamenti storici del “ fantastico”, frutto
d’esigenze ed istanze culturali diverse… è un linguaggio, il fantafisico, che
non tende all’estraniazione ed all’evasione, piuttosto alla trasmissione,
attraverso il codice di una figurazione essenziale e pura, di una socialità,
perché contiene i segni della riflessione attenta sui postulati esistenziali
dell’io. L’inaugurazione della mostra sarà alle 18,30 del 17/1/2009 con un
rinfresco presso la galleria D.E.G.A.S. in via della stazione del lido 32
Ostia. La mostra terminerà il 1/2/2009. ingresso libero di ANTONI O CASAVECCHIA
MOSTRA personale AD OSTIA
GALLERIA DEGAS
via stazione , lido Ostia
con la parecipazione del Critico d'arte Mara Ferloni
"E' la visione.....che mi fa dipingere,/diamante solitario/ che accende e fa vibrare i miei colori / anche se cala il sole della sera/! Per me sei l'alba / prendo la luce agli occhi tuoi /...e la mia tavolozza...è sempre d'oro".
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