mercoledì 13 novembre 2013

Published on nov 12 2013 // salute Questo articolo è stato scritto da Alessandro Rasman indexE’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Journal of Magnetic Resonance Imaging uno studio intitolato “La pulsatilità del fluido cerebrospinale acqueduttale negli individui sani è influenzata dalla compromissione del deflusso venoso cerebrale“.

E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Journal of Magnetic Resonance Imaging uno studio intitolato “La pulsatilità del fluido cerebrospinale acqueduttale negli individui sani è influenzata dalla compromissione del deflusso venoso cerebrale“.
Alcuni ricercatori anglo-americani hanno indagato la dinamica del liquido cerebrospinale (CSF) nell’acquedotto di Silvio (AoS) negli individui sani postivi e negativi all’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), utilizzando imaging a contrasto di fase.
Cinquantuno individui sani (32 CCSVI-negativi e 19 soggetti CCSVI-positivi di pari età) sono stati esaminati utilizzando l’ecodoppler (DS). La diagnosi di CCSVI è stata stabilita se i soggetti soddisfacevano  ≥ 2 criteri emodinamici venosi al DS. Il flusso del CSF e le misure di velocità sono stati quantificati utilizzando un metodo semiautomatico e confrontati con i risultati clinici e di routine della MRI (risonanza magnetica) a 3T.
La CCSVI è stata associata ad un aumento della pulsatilità del CSF nell’AoS. Il flusso del CSF positivo era maggiore del 32% nel gruppo CCSVI-positivi rispetto al gruppo CCSVI-negativi (P = 0,008). Questo era accompagnato da un aumento del 28% nel segnale medio acqueduttale caratteristico (cioè, l’area della sezione trasversale dell’AoS su tutto il ciclo cardiaco) nel gruppo CCSVI-positivi rispetto al gruppo CCSVI-negativi (P = 0,021).
Al termine dello studio, secondo gli autori, la dinamica del CSF è alterata negli individui sani CCSVI-positivi, come dimostrato da un aumento della pulsatilità. Questo è accompagnato da un ingrossamento dell’AoS, suggerendo che i cambiamenti strutturali possono essere presenti nel parenchima cerebrale degli individui sani CCSVI-positivi.
COMMENTO DEL PROF. PAOLO ZAMBONI (https://twitter.com/zambo57):
Un nuovo studio che dimostra un rischio di allargamento degli spazi liquorali e dunque di atrofia cerebrale nella CCSVI.

Nessun commento: